FRANCO SPERONI
JUNKPHOTO: ATTRAVERSAMENTI NEL DISPOSITIVO FOTOGRAFICO

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Junk: alla lettera cianfrusaglie, rottami e macerie, perdita della forma e dei confini, quindi fluidità senza soluzione di continuità tra una cosa e l’altra, tra un luogo e l’altro, come già era chiaro nell’originale piccolo testo di Georg Simmel sulla "Rovina", agli inizi del Novecento e delle avanguardie storiche, scritto a ridosso del suo saggio più famoso, La metropoli e la vita dello spirito, dove, tra l’altro, si soffermava proprio sullo “sviluppo lussureggiante della cultura oggettiva” a discapito della possibilità di governo autoritario del soggetto moderno. Un mondo di meccanismi e di cose, di situazioni e di apparizioni oggettive assai vicine, dal punto di vista dell’osservazione del fenomeno, più che delle conclusioni, alle riflessioni di Marx sul “carattere di feticcio della merce e il suo arcano” che trasforma la merce in una cosa sensibilmente sovrasensibile (Il Capitale), e al futuro sex appeal dell’inorganico di Walter Benjamin (Passagenwerk), passando per tutta l’avanguardia, in particolare dada e surrealista. A ben vedere le riflessioni di questi autori, sui processi culturali a loro contemporanei, sono espresse con metafore tutte inscritte nel dispositivo fotografico....